martedì 26 novembre 2013

Regalo di Natale

A te che grazie all’opportunità di lavoro che ti abbiamo offerto sei rinato. Ti ho visto entrare la prima volta grassottello, abbigliamento trasandato, macchina disfatta e un sorriso non proprio Durbans. Per non parlare del morale, praticamente a terra, perché due anni prima avevi scelto di dare le dimissioni per cercare un lavoro che ti desse uno stipendio più alto; stava per arrivare il tuo primo figlio, tua moglie aveva un lavoro stagionale e tu ti sentivi responsabile per il mantenimento della tua famiglia. Non hai avuto fortuna, le tua decisione di tentare una nuova strada lavorativa è stata presa  quando c’era solo un minimo sentore di crisi, sentore che ahimè si è poi trasformato in amara realtà.  Ed eccoti di fronte a me, due anni dopo, disperato , con la paura di non riuscire più a dar da mangiare a tuo figlio e con il terrore di rimanere senza un tetto sopra alla testa per via dell’incombente sfratto.
Io non mi faccio mai commuovere dalle situazioni famigliari perché l’esperienza mi ha dimostrato che non sempre le persone seppur  messe veramente male reagiscono comportandosi bene, per cui ti ho valutato per quello che eri, un buon operaio.
Arriva la prima occasione di lavoro, pochi giorni, 15 se non ricordo male, ma tu arrivi di corsa e ti comporti talmente bene che proroga dopo proroga lavori tutta l’estate. L’inverno  mette in pausa tutto e la primavera seguente vieni richiamato nello stesso posto, per ben 7 mesi di fila. Finita la stagione il contratto scade e non sai quanto mi dispiace dovertelo comunicare.  Tu nel frattempo ti sei un po’ sistemato, per lo meno hai pagato qualche arretrato di affitto e il tuo splendido  bimbo mangia regolarmente.
A dicembre arriva una nuova opportunità, in una di quelle aziende che se riesci a entrare non resti più a casa. I 18 mesi di tempo determinato volano e ogni tanto passi da me per salutarmi, farmi vedere macchina e denti nuovi,  sperando di poter tornare a dirmi che ti hanno confermato a tempo indeterminato. Io spero con te.
La Vigilia di Natale di due anni dopo ti presenti con la famiglia al completo , un cesto pieno di cose buone per me, e un biglietto con scritto: "GRAZIE PER AVERMI REGALATO UN SOGNO". Ti hanno finalmente fatto firmare un contratto a tempo indeterminato e sei venuto a ringraziarmi per averti dato l’opportunità di dimostrare chi sei. Sono io a doverti ringraziare, sono le persone come te che ci danno soddisfazione! Quel benedetto contratto te lo sei guadagnato tu giorno dopo giorno, lavorando sodo.
Il regalo di Natale più bello, per chi fa questo lavoro, sei tu. Grazie.

giovedì 21 novembre 2013

Panettone per tutti

A te che lavoricchi ogni tanto con la mia agenzia, non perché non ci siano opportunità di lavoro ma perché proprio per scelta scompari nel nulla troppo spesso, per cui  mi sento di offrirti solo opportunità a breve termine. E’ la settimana di Natale, le vie del paese sono tutte illuminate e anche il mio ufficio, per quanto possibile, è addobbato a festa.  
Passi per ritirare l’ultima busta paga, te la consegno, firmi e rimani fermo, come se fossi in attesa di qualcos'altro. Tra me e me penso che stai aspettando per farmi gli auguri di buone feste… invece mi guardi sbalordito dicendo: “ Bè, niente panettone?”.
Io: “ Panettone per chi scusa?”
Tu: “ Per me che ti faccio guadagnare!”
Io:” Tu per me l’hai comprato? Senza me non avresti uno stipendio
Tu: “ Ah no, io non ti devo niente
Io: “Bravo, nemmeno io”.
 
 

lunedì 18 novembre 2013

So leggere

A te che entri in filiale con tanto di porta documenti in pelle nera da cui estrai un Cv di sei pagine e hai solo 20 anni. Prendo la copia che gentilmente mi consegni, incuriosita dall’improbabile contenuto, e ti chiedo di raccontarmi velocemente quanto esposto sul Cv. Tu apri nuovamente il porta documenti, tiri fuori un’altra copia del curriculum e inizi a leggerlo, partendo dalla prima riga. Tempo 30 secondi, giusto per capire se stai solo facendo lo spiritoso, e poi per ovvie ragioni ti blocco.
“ah bello... so leggere anch’io, che ti credi? Almeno fai finta di saperlo a memoria!"

mercoledì 13 novembre 2013

Dal Vangelo secondo Vetrina

A te che offeso entri in filiale  perché secondo quanto esposto in vetrina sto ancora cercando operai turnisti, posizione per la quale ti eri candidato la scorsa settimana e per cui ti avevo detto che eravamo già al completo.
Scusa se non ho avuto tempo di aggiornare le offerte di lavoro, non hai tutti i torti. A dire il vero esiste un obbligo di legge per cui non possono essere esposte ricerche fittizie perché potrebbero ingannare il pubblico e ho sempre cercato di rispettare questa cosa aggiornando il più velocemente possibile la vetrina. Probabilmente questa settimana è stata più impegnativa del solito e non sono riuscita a trovare il tempo di modificare quanto esposto.
Per una questione di lealtà ti spiego il tutto, in realtà non dovrei rendere conto di quanto faccio a te, e per tutta risposta ti incazzi. Ma bravo… sicuro che alla prossima occasione mi verrà voglia di richiamarti?

domenica 10 novembre 2013

SI


A te che , probabilmente appena approdato in Italia, entri nella mia filiale per cercare lavoro. Provo a comunicare in tutti i modi ma cazzarola proprio non conosci una parola di italiano. Anzi una la conosci… sai dire SI. Utilizzando gestualità e segnali di fumo continuo a tentare di instaurare un dialogo  ma la tua faccia ha un’unica espressione: occhi a palla fissi, mezzo sorriso e guance gonfie. Appena smetto di parlarti pronunci veloce la sillabaSI”.
Mimando la scena ti chiedo: “Se ti casca un albero in testa, cosa fai?”
Tu: “Si”.
Avresti potuto rispondere “Chiamare aiuto, fare male, sangue, testa rotta, io morire, non lo so”…c’erano tante opzioni. Se sai dire solo SI metti in pericolo te e chi ti circonda. E non posso certo richiamarti.
Passa fra un mesetto, quando i miei connazionali ti avranno almeno insegnato i vocaboli della sopravvivenza: ciao, pasta, pizza, cappuccino, caffè, bella donna, bella Italia. E ne riparliamo.

mercoledì 6 novembre 2013

Rispondi pure

A te che arrivi in filiale in un momento abbastanza affollato e con la pazienza che serve aspetti il tuo turno. Iniziamo il colloquio standard per capire chi sei, cosa sai fare e dove vorresti lavorare. Dopo un paio di minuti parte la suoneria del tuo cellulare a volume alto, se non ricordo male era una versione del ballo di gruppo Macarena, e tu fai finta di niente. Suona che ti suona, dopo averla cantata dentro di me per ben due volte, ti dico di rispondere perché se chi sta chiamando non mette giù forse ha qualcosa di importante da dirti. Ringrazi e tiri fuori il cellulare dalla borsetta.
Il consiglio che solitamente viene dato per i colloqui è quello di spegnere o almeno di togliere il volume dal telefono. Regola base che dovrebbe valere in molte altre situazioni in cui, per rispetto di quello che si sta facendo e per le persone che ci circondano, dovrebbe comunque essere seguita. Quando ti do la possibilità di rispondere mi aspetto che tu dica “Scusa ma sono occupata, ti richiamo io” e chiuda la telefonata. Accetto pure che tu faccia un accenno a ciò che stai facendo anche se negli anni ne ho sentite di cotte e di crude tipo “Sono davanti ad una bella bionda che mi fa delle domande”, “Non so bene cosa sto facendo ma ti richiamo  quando ho finito”, “Sono in un ufficio perché così trovo lavoro” etc.
In questo caso invece cosa mi tocca sentire? Tutta l’organizzazione del compleanno di tua sorella, che si chiama Marika, e per la quale avete organizzato una festa a sorpresa. L’evento si terrà il sabato seguente nel nuovo disco pub aperto la scorsa settimana, tu hai ordinato una meringata con fragole e panna nella pasticceria a fianco al mio ufficio – ottima scelta-, l’amico Giuseppe ha mandato gli inviti tramite Facebook, Carlo – presunto fidanzato di Marika – porterà la festeggiata nella location prenotata da Luca e Anna si è preoccupata di comprare un tablet come regalo. I partecipanti in tutto sono 30, rimane solo da raccogliere i soldi, circa 30 euro a testa. Tutto a posto.
Tutto a posto anche per me, al termine della telefonata ti ringrazio e ti saluto. Tempo scaduto cara mia.

domenica 3 novembre 2013

Il Signor Mani Lunghe

A te che sorridente entri nella mia filiale per raccontarmi che causa riorganizzazione aziendale hanno deciso di lasciarti a casa dopo un apprendistato intero e 3 anni di lavoro a tempo indeterminato. Sei un operaio specializzato e sai utilizzare macchinari diffusi che si trovano facilmente su diverse linee produttive .
Wow, penso io. Oggi ho fatto bingo, questo me lo rivendo a peso d’oro! Prima di farti uscire dalla mia filiale ti chiedo gentilmente di darmi tre giorni di tempo per fissarti dei colloqui presso i miei clienti; se passato questo tempo non ci riesco, allora puoi andare dalla concorrenza. Te lo chiedo per favore, per evitare quelle spiacevoli situazioni in cui tutte le agenzie del posto chiamano le stesse aziende presentando la stessa persona. E’ brutto per me che devo correre come una pazza per arrivare prima ed è brutto per i clienti che devono risponderti : “ Me l’ha già presentato un’altra agenzia”. E diventa ancora più brutto quando l’azienda, svalutando il mio lavoro, “compra” il candidato a chi lo fa pagare meno perché a quel punto può farlo, tanto a te candidato non cambia nulla.
Con il tuo curriculum in mano corro dalle aziende, mi presento direttamente senza nemmeno chiamare, per convincerli a vederti perché sembri proprio fare al caso loro. Riesco a fissarti un colloquio per il pomeriggio al quale ti presenti e fai pure una gran figura. Qualcosa  però non torna nemmeno al referente aziendale che ti ha incontrato… siamo sicuri che ti stanno lasciando a casa per via della riorganizzazione?
Le referenze purtroppo non sono legali, o meglio io non posso chiamare un’azienda per chiedere come ti  sei comportato e utilizzare quanto saputo a tuo favore o sfavore. Potresti denunciarmi e non ho questa ambizione. Di fatto però tra le aziende questo si fa, si fa in via informale certo ma di sicuro quanto detto può influire sull’esito di una probabile assunzione.  Tempo 24 ore dal colloquio e il referente mi richiama per dirmi che l’azienda in cui lavori non ti lascia a casa perché non servi più, bensì perché hai molestato diverse colleghe donne. Non sono andati avanti con un’azione legale perché avrebbe significato coinvolgere troppe persone mandando per aria il clima di lavoro ristabilito con il tuo allontanamento.
Le bugie ragazzo mio hanno le gambe corte; se hai veramente avuto quel comportamento sei leggermente nella m… con la M maiuscola. Devi solo sperare che tutti i tuoi potenziali datori di lavoro non alzino la cornetta  del telefono. Qualcuno forse ti darà una seconda possibilità. Tu magari prova a far domanda in aziende dove non sono presenti operaie donne, direi che potrebbe essere un’idea utile. Poi spera, non so che altro dirti.

martedì 29 ottobre 2013

Il mancato Chef


A te che arrivi  nella mia filiale in giacca e cravatta, scarpe lucide e un profumo fantastico. Sono queste le apparizioni che mi fanno sperare un mondo migliore da dietro il mio front office! Ti chiedo un Cv e tu molto cortesemente mi rispondi che non ce l’hai ma la cosa è voluta. Sei un Ingegnere Meccanico, ti occupi di Ricerca e Sviluppo in una multinazionale americana specializzata in tecnologie per il settore Auto. Hai studiato tanto per laurea, master e dottorato e ora ti sei meritato il giusto posto di lavoro. Sei però entrato con un obiettivo diverso… cerchi lavoro come Chef.
Dopo avermi dichiarato il tuo sogno nel cassetto mi racconti che da quando vivi solo hai scoperto di amare la cucina, organizzi banchetti per i tuoi amici mammoni e seduci le tue prede femminili con cenette a lume di candela. Quindi hai pensato che potresti mandare letteralmente a puttane la tua carriera da Ingegnere per un posto da cuoco.
Ti chiedo se hai mai pensato ad aprirti un ristorante tutto tuo anche perché onestamente non credo di poterti aiutare a trovare una simile occupazione con il Cv che hai… o meglio,  mi è capitato di selezionare figure di Chef ma sulla base di formazione ed esperienza nel settore. Rispondi che non ci pensi nemmeno perché significa esporsi troppo per i tuoi gusti, preferiresti trovare qualcuno pronto a scommettere su te.
 “Sai cosa significa gestire una cucina con una squadra di almeno 5 persone, 50  coperti da riempire, dispensa da rifornire e menù da elaborare?”. Ti colgo di sorpresa, non avevi pensato a queste cose, immaginavi di dover solo cucinare e magari chiacchierare con i tuo ospiti. Mi fermo qui.
Dentro di me so che hai poche speranze ma ti lascio nel tuo mondo, mi affascina l’idea che ci sia ancora qualcuno in grado di sognare e sei proprio un bel figliolo... Però penso che non ti richiamerò.

domenica 27 ottobre 2013

La vittima

A te che dopo cinque anni di lavoro in un’azienda di media grandezza con relazioni commerciali internazionali, dove per tua fortuna hai potuto imparare diverse mansioni acquisendo dal nulla, con solo un diploma di liceo classico, ampie competenze in ambito commerciale e contabile, entri da me dicendo:
Una multinazionale sta acquistando l’azienda per cui lavoro, parlano di chiusura del comparto produttivo e conseguente licenziamento degli operai turnisti. A me hanno detto che il mio posto è garantito, forse mi chiederanno di spostarmi una volta al mese, completamente spesata, nella sede di Milano per poter definire l’attività dell’ufficio commerciale. Oppure posso scegliere la via della risoluzione consensuale del mio contratto. Scelgo la seconda proposta e sono qui perché cerco un altro lavoro.”
Io ti guardo stupita, cazzo proprio non me l’aspettavo che anche quell’azienda apparentemente sana e operativa lasciasse a casa i propri dipendenti. L’ennesima chiusura, un altro colpo basso al nostro territorio che pagherà dure conseguenze.  Mi riprendo e provo ad indagare sulle motivazioni che ti spingono verso la ricerca di una nuova occupazione. Domanda dopo domanda capisco che sei di fronte a me perché non hai voglia di metterti in gioco! Non è la paura di rimanere a casa, non è l’ansia di sapere che 50 colleghi della produzione non avranno di che mangiare, non è nemmeno l’idea di doverti spostare a Milano una volta al mese a metterti in difficoltà. Dici di aver già dato, di non voler affrontare il confronto con un nuovo gruppo di lavoro che potrebbe, a tua detta, avere dubbi sulle tue capacità.  Preferisci firmare un accordo che ti concede una mobilità di due anni, il che significa vivere due anni – perché al momento signorina non c’è lavoro per nessuno - sulle spalle di noi contribuenti che ti manterremo non perché ti sei ritrovata con il culo per terra, ma perché ti scoccia sbatterti.
Bella mia, hai esattamente 23 anni e almeno altri 35 anni di lavoro prima di arrivare, sempre che per la nostra generazione esista ancora, alla pensione. Mi spieghi come faccio a trovarti un lavoro se non hai il coraggio di metterti in gioco? Pensi di aver imparato tutto? Pensi che confrontarsi con un mondo nuovo possa solo crearti difficoltà? Chi credi di essere, ecco cosa vorrei sapere io! La vittima di chi? Del sistema? Della società ? Della multinazionale che si sta comprando l’azienda da dove vuoi scappare?
Vedi di tirarti su le maniche cara mia, ringrazia ogni mattina Dio che ti ha dato l’opportunità di avere uno stipendio primo, secondo di poter crescere in un mondo che ahimè non regala niente a nessuno. Cerca di capire l’occasione che ti è stata offerta e fai di tutto per dimostrare che quello stipendio te lo stai guadagnando! Questo per me è inutile vittimismo.

 

mercoledì 23 ottobre 2013

La principessa

A te che… “Ciao, sono qui solo per vedere se c’è qualche nuova opportunità di lavoro per me”.
 
Sei occupata, lavori nel settore bancario da 5 anni, hai una busta paga di circa € 1.600 euro più mensilità aggiuntive e hai ovviamente un contratto a tempo indeterminato. Sei stata fortunata perché appena uscita dalle superiori il tuo diploma in Ragioneria ha dato subito i suoi frutti regalandoti un’occasione d’oro che rimane un sogno per molti: un impiego nel settore bancario.
 
Mi guardi svogliata e rispondi alle mie domande con un mezzo sorrisetto come se mi stessi prendendo in giro. Mi dici che ti trovi molto bene nel tuo ambiente di lavoro, hai un buon rapporto con i colleghi, ti hanno addirittura già prospettato un ruolo con maggiori responsabilità e conseguente aumento di stipendio; mentre mi racconti questa cosa i tuoi occhi brillano e si vede chiaramente che sei fiera di come sta procedendo la tua carriera.
 
Mi dici anche che posso chiamarti per nuove proposte ma non nel settore bancario, valuti solo offerte economiche superiori alle attuali, non accetti contratti a tempo determinato iniziale, possibilmente vorresti restare in un raggio di 15 Km e per fissare un colloquio hai bisogno di almeno 15 giorni di preavviso. Dopo aver affermato tutto ciò mi chiedi insistentemente entro quando ti avrei richiamata.
 
Senti carina, te lo dico subito … io non faccio parte del tuo mondo di fiaba! Può anche darsi che dal cielo piova qualcosa per te ma non so nemmeno quanto ti meriteresti quell’opportunità viste le premesse e l’atteggiamento da principessa. Sono contenta per te, fa piacere vedere che al mondo a qualcuno va decisamente bene. Non metto in dubbio il tuo potenziale, il lavoro che già hai sicuramente te lo sei meritato ma non credo ci siano le basi per la ricerca di una nuova occupazione.
 
Secondo me sei entrata solo per alimentare la tua autostima, volevi tirartela un po’ con me e con i miei clienti, ecco come la penso... Del resto sono una stronza, no??? (http://eadessotrovatiunlavoro.blogspot.it/2013/08/la-stronza.html) 

lunedì 21 ottobre 2013

È morta mia nonna

A te che entri nella mia filiale lamentandoti perchè per tre giorni non abbiamo aperto e non hai potuto fare la tua iscrizione.
Dopo cinque minuti di borbottamento ti guardo sfinita e ti dico : "La filiale è rimasta chiusa perchè è morta mia nonna e ho preso tre giorni di ferie".
Tu mi guardi imbarazzato,vorresti prenderti a sberle da solo per l'ignoranza e l'arroganza dimostrata insistendo sul fatto che abbiamo offerto un disservizio tenendo le porte chiuse. Siamo persone noi, non so perchè ma ve lo scordate troppo spesso! Mia nonna mi ha insegnato a vivere e mi ha tramesso valori senza  prezzo e senza tempo. Di certo non bastano tre giorni x riprendermi,probabilmente mi ci vorrá tutta una vita per farmene una ragione. Però ho un lavoro e la quotidiana realtà mi porta ad avere a che fare con gente idiota come te.
Certo che non  ti richiamo.

mercoledì 16 ottobre 2013

La vetrina

A te  che mi perseguiti e ogni volta che cambio le offerte di lavoro in vetrina corri dentro disperato chiedendo perché non sei stato chiamato.
Fuori oggi ho scritto: cerchiamo laureato in economia, fluente conoscenza di Inglese e Tedesco, disponibilità a viaggiare all’estero, ottimo Pc e predisposizione alla vendita, luogo di lavoro a 40 km dall’ufficio.
Tu non hai finito le medie, parli in dialetto, hai 4 figli che da buon padre non lasceresti per nulla al mondo, non hai la patente e il computer per te è più o meno una televisione.
Non serve una laurea per capire che non posso richiamarti amico mio! E non dirmi che non sai leggere perché se così fosse non ti saresti accorto del cambio in vetrina!!!

domenica 13 ottobre 2013

Suonare il campanello 2


 A te che ti presenti  correttamente in orario di apertura alle iscrizioni e ti blocchi davanti alla mia entrata… una porta non è un ostacolo da abbattere! Però, vista da dietro il bancone di un front office può essere interpretata come ostacolo da superare. La mia selezione del personale  inizia proprio da li.
Sulla porta è chiaramente scritto Suonare il campanello
(http://eadessotrovatiunlavoro.blogspot.it/2013/08/suonare-il-campanello_28.html), in lingua italiana e a caratteri cubitali. Ma non riesco a spiegarmi il perché, tu e almeno altre 30 persone al giorno, proprio non lo vedete. E quindi cercate di entrare in filiale in tutti i modi, in questo specifico ordine:
  1. bussare insistentemente sul vetro
  2. appiccicare il viso sulla vetrina per vedere se all’interno c’è qualcuno
  3. afferrare con cattiveria la maniglia per studiare se è solo una questione di forza
  4. girare la maniglia in tutte le posizioni possibili per capire se è il blocco è legato ad un gioco di incastri
  5. vagare per circa 3 minuti intorno alla filiale in ricerca un ingresso alternativo
  6. prendere a spallate  la porta finchè io da dentro, dopo aver stabilito che non sei un genio, decido che 10 minuti di cazzate sono decisamente troppi.
Il bello è che una volta fatto notare il cartello mi rispondi: “ Ahhhhh non l' avevo visto!”.  Te lo devo spiegare io che non è normale prendere a spallate la porta di un ufficio per entrare?
 

mercoledì 9 ottobre 2013

Occhio nero e sul giornale


A te che vieni convocato per un’offerta di lavoro dopo esserti iscritto; ti presenti, rispondi ad alcune domande più specifiche sulla mansione offerta e confermi la disponibilità per un colloquio in azienda  il giorno successivo. La stessa sera decidi di fare una mega rissa con tanto di denuncia e articolo sul giornale. Al colloquio ci vai lo stesso certo, ma con contusioni su tutto il corpo e un occhio nero.
Pensi che ti offriranno il lavoro? E soprattutto pensi che richiameranno la mia Agenzia la prossima volta? Dopo aver perso la tua di faccia,  ho perso anche la mia. Cretino.

domenica 6 ottobre 2013

Aiutati che Dio ti aiuta


A te che accomodato sulle sedie della  filiale affermi di non essere in grado di compilare  la scheda di raccolta dati e sei italiano di nascita.
Amico mio, nella prima facciata ti viene chiesto nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, tipo di patente e stato occupazionale. Se non riesci  ad inserire almeno questi dati, dubito fortemente che potrò mandarti a lavorare; e se invece il vero motivo è che non hai voglia di "perdere tempo" per farlo ti rispondo che non ho né voglia né tempo di farlo nemmeno io. E puoi prendere la porta.
 Aiutati che Dio ti aiuta.

martedì 1 ottobre 2013

Non sono tua sorella


A te che entri in filiale  e ti prendi un po’ troppa confidenza … Ridi, scherzi, spari qualche parolaccia e mi tratti come se fossi tua sorella raccontando aneddoti di cui non andare molto fieri su seratone, incidenti in auto, ritiro di patenti, litigate, brutti rapporti con i colleghi …

Va bene l’informalità e la simpatia ma ricordati che io rappresento il tuo potenziale datore di lavoro e ti osservo da quando suoni il campanello a quando chiudi la porta per andartene. Stai attento a quello che dici; te lo ripeto, non sono tua sorella! In certe condizioni non ti assumerebbe nemmeno lei!

domenica 29 settembre 2013

110 e lode


A te che, giovane di buona volontà e ampie aspettative di carriera, prendi appuntamento con me per iscrizione e colloquio conoscitivo. Già mi piaci … pianificare un incontro è segno di maturità e organizzazione.

Ora ti dico cosa mi aspetto da te: abbigliamento curato e non troppo formale, capelli in ordine - anche i rasta possono assumere un aspetto ordinato, un curriculum vitae completo e veritiero -  se non hai esperienza almeno scrivi correttamente i titoli di studio ai raggiunti , un dialogo aperto e magari un po’ di grinta.

Arrivi e non capisci che devi suonare il campanello! – 10 punti
Entri, mi dai del tu e ti esprimi in un dialetto schietto che non parla nemmeno più mia nonna … – 10 punti.
Il tuo abbigliamento è sbragato, ti vedo perfettamente boxer e tatuaggio a filo mutanda … - 30 punti.
Indossi cappello e occhiali da sole, che non togli nemmeno durante il colloquio. -30 punti
Il tuo odore è un misto tra puzza di sigaretta, spritz, sudore e ormoni da teenager in esaurimento. – 5 punti perché magari non te ne sei accorto.

Non hai un cv e sbuffi quando ti presente la scheda da compilare. -15 punti, questo è grave a qualsiasi età.

Durante il colloquio rispondi con espressioni poco idonee: bo, non so, che ne so, dimmi tu, fai tu, puah… - 10 punti ma solo perché sei giovane.

Ti posso garantire che il tuo 110 e lode a questo punto non serve a nulla. O meglio, non servirà come bonus sopravvivenza a tutti i punti che sei riuscito a perdere durante il nostro primo incontro. Sarai un genio ribelle, che ti devo dire… ma un minimo di presenza e un comportamento adeguato li devi avere … anche se finisci a lavorare isolato in una cella frigorifera. Eh già.

martedì 24 settembre 2013

Orario di apertura


A te che nonostante sulla porta campeggi un chiaro cartello con scritto :

ORARIO DI APERTURA
Per iscrizioni senza appuntamento
10.00 – 12.30
14.00 – 16.00

Alle 9.10 suoni il campanello. Ti apro e gentilmente di faccio notare che siamo chiusi, puoi tornare più tardi oppure prendere un appuntamento per un altro giorno. Rispondi che dopo non hai tempo e cerchi di impietosirmi raccontandomi del nonno malato a cui devi fare assistenza.

Fai così anche quando vai in Posta, all’Inps, in Comune, in Questura ecc. ? Il nostro è un ufficio come tutti gli altri con un orario che va rispettato!

lunedì 23 settembre 2013

Conosco uno


A te che entri in filiale tentando l’aggancio del raccomandato dicendo : “Io conosco uno importante nell’azienda che c’è in fondo a quella via là, non so cosa facciano però se non sbaglio sono proprio in quella via là. Conosco uno che se gli fai il mio nome di sicuro mi chiama”.

Ehmmm … Conosci chi? In quale azienda? Dove? Ti chiamano per fare cosa? Secondo te io chiamo tutte le aziende di quella zona li, chiedendo di non so chi  e facendo il tuo nome? Scusa ma non ho  tempo da perdere io … e nemmeno gli altri. Se proprio vuoi fare il raccomandato almeno informati! Magari ti richiamo anche, se sai fare il lavoro per cui serve nuovo personale, ma di certo non perché conosci “quello la” !

mercoledì 18 settembre 2013

La mamma


A te che … anzi, a tua madre che entra in agenzia con te per iscriverti, ti compila la scheda mettendo il numero del suo cellulare, tira fuori dal suo portafoglio i tuoi documenti e non ti lascia parlare, nemmeno dopo un mio esplicito intervento a tuo favore.

Signora, chi devo mandare a lavorare … lei o suo figlio?  E tu figlio, abbi il coraggio di lasciare mammà fuori dalla tua vita in alcuni momenti! Datti una mossa, possibilmente da solo!!!  

lunedì 16 settembre 2013

Ho appena parlato con te


A te che, chiamato per un’offerta di lavoro da un’altra agenzia per il lavoro, ti presenti affannato alla mia porta sostenendo in modo concitato di aver appena parlato con me.  Mi chiamo Paola, non Barbara, e giuro di non averti chiamato io! Per non lasciarti vagare nel vuoto e non farti perdere la possibilità di lavorare ti chiedo qualche informazione tipo il nome dell’azienda dove andrai a lavorare, per quanto tempo, potrei fare qualche ricerca sul numero che ti ha chiamato … e scopro che non sai nulla.
Ti aiuto volentieri ma ragazzo mio COME? Le agenzie sono diverse tra loro! Se ti chiama Gi Group ti assume Gi Group. E se ti chiama Adecco ti assume Adecco. Non sono intercambiabili a piacere o a seconda della simpatia di chi ci lavora. Quando ti chiamano per un lavoro, invece di agitarti e non capire più niente, ascolta e magari prendi nota su un foglietto; è essenziale capire chi ti sta chiamando, che lavoro ti sta offrendo e soprattutto localizzare la filiale giusta.
Io potrei fregarmene, aiutare la concorrenza non è tra i miei compiti.  Un po’ di umanità, fortunatamente per te, resta. Ma svegliati!!!
E soprattutto non prendertela con me!!!

mercoledì 11 settembre 2013

Fatti conoscere


A te che snobbi la stagista o l’ultima collega appena assunta ed entrato in filiale vieni dritto a parlare con me senza nemmeno salutare chi ti ha aperto la porta.
Io so già chi sei, ti saluto volentieri e se avessi avuto un lavoro da proporti ti avrei anche chiamato. Meglio però se ti fai conoscere anche dagli altri colleghi  perché se un domani mi viene la febbre o per caso cambio lavoro, tutto l’impegno che  hai messo nel conquistare la mia fiducia di colpo svanirà nel nulla. Saluta,  presentati, fai un sorriso e controlla che capiscano bene il tuo nome.
PS: è solo un consiglio .

sabato 7 settembre 2013

Un giorno di lavoro


A te che entri in filiale sorridente, compili la scheda di iscrizione, ti siedi di fronte a me e dici:

“ Ho dato le dimissioni dal mio vecchio lavoro la scorsa settimana perché ho litigato con il mio capo.  Poi sono andato all’Inps per chiedere l’indennità di disoccupazione e ho scoperto che non ne ho diritto perché ho dato appunto le dimissioni. Però mi hanno spiegato che basta un contratto a tempo determinato, della durata anche di un solo giorno, per poter riottenere i requisiti necessari ad avere l’indennità. Ho sentito che voi fate questi contratti e sono qui per avere un giorno di lavoro”.

Punti  a tuo favore: ti sei informato e hai le idee chiare sul tuo obiettivo.

Punti a sfavore: non hai capito cosa fanno veramente le agenzie per il lavoro e dichiarando la questione della disoccupazione non dimostri una gran voglia di lavorare.

E se io avessi una proposta  di lavoro che potrebbe farti lavorare evitando di chiedere la disoccupazione? A questa domanda rispondi che non sei dell’idea di trovare subito una nuova occupazione, preferisci approfittare del fatto che per sei mesi, mese più mese meno, sarai mantenuto.

Dopo aver ascoltato tutto ciò ti posso garantire che appena avrò la possibilità di offrire un giorno di lavoro a qualcuno, chiamerò prima tutti gli scritti che hanno veramente bisogno di lavorare anche solo un giorno per guadagnarsi qualche euro e magari, perché può succedere, avere la possibilità di farsi conoscere e magari, perché può succedere, essere richiamato dalla stessa azienda per una proposta a lungo termine. Se proprio non mi rispondono e ho fretta di dare un nominativo al cliente, chiamerò te.

domenica 1 settembre 2013

Duplo


A te che per superare la lista inesistente di persone in attesa di un lavoro ti presenti in filiale con una confezione di Duplo. Apprezzo e accetto volentieri il regalo ma non pensare che servirà a qualcosa.

Sulla tua scheda probabilmente, nelle note ad uso interno, scriverò “Duplo”, tanto per non dimenticarmi della gentilezza, però ti richiamerò solo quando un cliente chiederà nuovo personale e il tuo profilo risulterà in linea con le sue richieste, come da normale procedura.

Comunque grazie e … torna presto!!!

mercoledì 28 agosto 2013

Suonare il campanello

A te che attacchi il dito al campanello finché non ti viene aperta la porta. E se lo facessi io a casa tua per circa 8 ore al giorno?

Ho capito che fuori c’è scritto “Suonare il campanello” ma dentro c’è qualcuno che lavora! Normalmente si suona al massimo due volte e poi si attende … normalmente.

Non ti lamentare se dopo due minuti ininterrotti o più di strimpellata, mentre magari ero al telefono con un cliente, ti apro stizzita.
Usa il buon senso.

giovedì 22 agosto 2013

Esame di coscienza


A te che entri in filiale con la lacrima pronta, dichiarando di essere sull’orlo di una crisi economica, senza soldi nemmeno per la tua fidanzata che, tra l’altro, a breve partorirà tuo figlio. Pronto a lavorare da subito, ovunque e con qualsiasi mansione.
Tre giorni dopo ti chiamo per una proposta di lavoro e mi rispondi che per due settimane sei in ferie a Ibiza.
Fatti un esame di coscienza.

sabato 17 agosto 2013

La stronza


A te che brillante entri in agenzia e ti presenti dicendo : “Buongiorno, sono passato circa sei mesi fa , c’era una ragazza mora, un po’ grassa, senza occhiali, non molto simpatica e che non mi ha trattato bene. Comunque dovrei essere iscritto”. 

Ehm…  Causa crisi da circa un anno lavoro solo io in questa filiale; probabilmente quel giorno avevo litigato con il moroso e avevo pure il ciclo. La stronza di cui stai parlando è davanti a te, idiota. Si da il caso  che negli ultimi sei mesi, oltre ad aver mollato il moroso e aver perso 10 kg per la disperazione dovuta alla solitudine, ho cambiato colore di capelli. Considerata l’età che avanza sono pure diventata miope, quindi ho messo gli occhiali.

Tu non ti ricorderai di me ma io, te lo garantisco, non scorderò mai più la tua faccia … e nemmeno il tuo nome.