martedì 29 ottobre 2013

Il mancato Chef


A te che arrivi  nella mia filiale in giacca e cravatta, scarpe lucide e un profumo fantastico. Sono queste le apparizioni che mi fanno sperare un mondo migliore da dietro il mio front office! Ti chiedo un Cv e tu molto cortesemente mi rispondi che non ce l’hai ma la cosa è voluta. Sei un Ingegnere Meccanico, ti occupi di Ricerca e Sviluppo in una multinazionale americana specializzata in tecnologie per il settore Auto. Hai studiato tanto per laurea, master e dottorato e ora ti sei meritato il giusto posto di lavoro. Sei però entrato con un obiettivo diverso… cerchi lavoro come Chef.
Dopo avermi dichiarato il tuo sogno nel cassetto mi racconti che da quando vivi solo hai scoperto di amare la cucina, organizzi banchetti per i tuoi amici mammoni e seduci le tue prede femminili con cenette a lume di candela. Quindi hai pensato che potresti mandare letteralmente a puttane la tua carriera da Ingegnere per un posto da cuoco.
Ti chiedo se hai mai pensato ad aprirti un ristorante tutto tuo anche perché onestamente non credo di poterti aiutare a trovare una simile occupazione con il Cv che hai… o meglio,  mi è capitato di selezionare figure di Chef ma sulla base di formazione ed esperienza nel settore. Rispondi che non ci pensi nemmeno perché significa esporsi troppo per i tuoi gusti, preferiresti trovare qualcuno pronto a scommettere su te.
 “Sai cosa significa gestire una cucina con una squadra di almeno 5 persone, 50  coperti da riempire, dispensa da rifornire e menù da elaborare?”. Ti colgo di sorpresa, non avevi pensato a queste cose, immaginavi di dover solo cucinare e magari chiacchierare con i tuo ospiti. Mi fermo qui.
Dentro di me so che hai poche speranze ma ti lascio nel tuo mondo, mi affascina l’idea che ci sia ancora qualcuno in grado di sognare e sei proprio un bel figliolo... Però penso che non ti richiamerò.

domenica 27 ottobre 2013

La vittima

A te che dopo cinque anni di lavoro in un’azienda di media grandezza con relazioni commerciali internazionali, dove per tua fortuna hai potuto imparare diverse mansioni acquisendo dal nulla, con solo un diploma di liceo classico, ampie competenze in ambito commerciale e contabile, entri da me dicendo:
Una multinazionale sta acquistando l’azienda per cui lavoro, parlano di chiusura del comparto produttivo e conseguente licenziamento degli operai turnisti. A me hanno detto che il mio posto è garantito, forse mi chiederanno di spostarmi una volta al mese, completamente spesata, nella sede di Milano per poter definire l’attività dell’ufficio commerciale. Oppure posso scegliere la via della risoluzione consensuale del mio contratto. Scelgo la seconda proposta e sono qui perché cerco un altro lavoro.”
Io ti guardo stupita, cazzo proprio non me l’aspettavo che anche quell’azienda apparentemente sana e operativa lasciasse a casa i propri dipendenti. L’ennesima chiusura, un altro colpo basso al nostro territorio che pagherà dure conseguenze.  Mi riprendo e provo ad indagare sulle motivazioni che ti spingono verso la ricerca di una nuova occupazione. Domanda dopo domanda capisco che sei di fronte a me perché non hai voglia di metterti in gioco! Non è la paura di rimanere a casa, non è l’ansia di sapere che 50 colleghi della produzione non avranno di che mangiare, non è nemmeno l’idea di doverti spostare a Milano una volta al mese a metterti in difficoltà. Dici di aver già dato, di non voler affrontare il confronto con un nuovo gruppo di lavoro che potrebbe, a tua detta, avere dubbi sulle tue capacità.  Preferisci firmare un accordo che ti concede una mobilità di due anni, il che significa vivere due anni – perché al momento signorina non c’è lavoro per nessuno - sulle spalle di noi contribuenti che ti manterremo non perché ti sei ritrovata con il culo per terra, ma perché ti scoccia sbatterti.
Bella mia, hai esattamente 23 anni e almeno altri 35 anni di lavoro prima di arrivare, sempre che per la nostra generazione esista ancora, alla pensione. Mi spieghi come faccio a trovarti un lavoro se non hai il coraggio di metterti in gioco? Pensi di aver imparato tutto? Pensi che confrontarsi con un mondo nuovo possa solo crearti difficoltà? Chi credi di essere, ecco cosa vorrei sapere io! La vittima di chi? Del sistema? Della società ? Della multinazionale che si sta comprando l’azienda da dove vuoi scappare?
Vedi di tirarti su le maniche cara mia, ringrazia ogni mattina Dio che ti ha dato l’opportunità di avere uno stipendio primo, secondo di poter crescere in un mondo che ahimè non regala niente a nessuno. Cerca di capire l’occasione che ti è stata offerta e fai di tutto per dimostrare che quello stipendio te lo stai guadagnando! Questo per me è inutile vittimismo.

 

mercoledì 23 ottobre 2013

La principessa

A te che… “Ciao, sono qui solo per vedere se c’è qualche nuova opportunità di lavoro per me”.
 
Sei occupata, lavori nel settore bancario da 5 anni, hai una busta paga di circa € 1.600 euro più mensilità aggiuntive e hai ovviamente un contratto a tempo indeterminato. Sei stata fortunata perché appena uscita dalle superiori il tuo diploma in Ragioneria ha dato subito i suoi frutti regalandoti un’occasione d’oro che rimane un sogno per molti: un impiego nel settore bancario.
 
Mi guardi svogliata e rispondi alle mie domande con un mezzo sorrisetto come se mi stessi prendendo in giro. Mi dici che ti trovi molto bene nel tuo ambiente di lavoro, hai un buon rapporto con i colleghi, ti hanno addirittura già prospettato un ruolo con maggiori responsabilità e conseguente aumento di stipendio; mentre mi racconti questa cosa i tuoi occhi brillano e si vede chiaramente che sei fiera di come sta procedendo la tua carriera.
 
Mi dici anche che posso chiamarti per nuove proposte ma non nel settore bancario, valuti solo offerte economiche superiori alle attuali, non accetti contratti a tempo determinato iniziale, possibilmente vorresti restare in un raggio di 15 Km e per fissare un colloquio hai bisogno di almeno 15 giorni di preavviso. Dopo aver affermato tutto ciò mi chiedi insistentemente entro quando ti avrei richiamata.
 
Senti carina, te lo dico subito … io non faccio parte del tuo mondo di fiaba! Può anche darsi che dal cielo piova qualcosa per te ma non so nemmeno quanto ti meriteresti quell’opportunità viste le premesse e l’atteggiamento da principessa. Sono contenta per te, fa piacere vedere che al mondo a qualcuno va decisamente bene. Non metto in dubbio il tuo potenziale, il lavoro che già hai sicuramente te lo sei meritato ma non credo ci siano le basi per la ricerca di una nuova occupazione.
 
Secondo me sei entrata solo per alimentare la tua autostima, volevi tirartela un po’ con me e con i miei clienti, ecco come la penso... Del resto sono una stronza, no??? (http://eadessotrovatiunlavoro.blogspot.it/2013/08/la-stronza.html) 

lunedì 21 ottobre 2013

È morta mia nonna

A te che entri nella mia filiale lamentandoti perchè per tre giorni non abbiamo aperto e non hai potuto fare la tua iscrizione.
Dopo cinque minuti di borbottamento ti guardo sfinita e ti dico : "La filiale è rimasta chiusa perchè è morta mia nonna e ho preso tre giorni di ferie".
Tu mi guardi imbarazzato,vorresti prenderti a sberle da solo per l'ignoranza e l'arroganza dimostrata insistendo sul fatto che abbiamo offerto un disservizio tenendo le porte chiuse. Siamo persone noi, non so perchè ma ve lo scordate troppo spesso! Mia nonna mi ha insegnato a vivere e mi ha tramesso valori senza  prezzo e senza tempo. Di certo non bastano tre giorni x riprendermi,probabilmente mi ci vorrá tutta una vita per farmene una ragione. Però ho un lavoro e la quotidiana realtà mi porta ad avere a che fare con gente idiota come te.
Certo che non  ti richiamo.

mercoledì 16 ottobre 2013

La vetrina

A te  che mi perseguiti e ogni volta che cambio le offerte di lavoro in vetrina corri dentro disperato chiedendo perché non sei stato chiamato.
Fuori oggi ho scritto: cerchiamo laureato in economia, fluente conoscenza di Inglese e Tedesco, disponibilità a viaggiare all’estero, ottimo Pc e predisposizione alla vendita, luogo di lavoro a 40 km dall’ufficio.
Tu non hai finito le medie, parli in dialetto, hai 4 figli che da buon padre non lasceresti per nulla al mondo, non hai la patente e il computer per te è più o meno una televisione.
Non serve una laurea per capire che non posso richiamarti amico mio! E non dirmi che non sai leggere perché se così fosse non ti saresti accorto del cambio in vetrina!!!

domenica 13 ottobre 2013

Suonare il campanello 2


 A te che ti presenti  correttamente in orario di apertura alle iscrizioni e ti blocchi davanti alla mia entrata… una porta non è un ostacolo da abbattere! Però, vista da dietro il bancone di un front office può essere interpretata come ostacolo da superare. La mia selezione del personale  inizia proprio da li.
Sulla porta è chiaramente scritto Suonare il campanello
(http://eadessotrovatiunlavoro.blogspot.it/2013/08/suonare-il-campanello_28.html), in lingua italiana e a caratteri cubitali. Ma non riesco a spiegarmi il perché, tu e almeno altre 30 persone al giorno, proprio non lo vedete. E quindi cercate di entrare in filiale in tutti i modi, in questo specifico ordine:
  1. bussare insistentemente sul vetro
  2. appiccicare il viso sulla vetrina per vedere se all’interno c’è qualcuno
  3. afferrare con cattiveria la maniglia per studiare se è solo una questione di forza
  4. girare la maniglia in tutte le posizioni possibili per capire se è il blocco è legato ad un gioco di incastri
  5. vagare per circa 3 minuti intorno alla filiale in ricerca un ingresso alternativo
  6. prendere a spallate  la porta finchè io da dentro, dopo aver stabilito che non sei un genio, decido che 10 minuti di cazzate sono decisamente troppi.
Il bello è che una volta fatto notare il cartello mi rispondi: “ Ahhhhh non l' avevo visto!”.  Te lo devo spiegare io che non è normale prendere a spallate la porta di un ufficio per entrare?
 

mercoledì 9 ottobre 2013

Occhio nero e sul giornale


A te che vieni convocato per un’offerta di lavoro dopo esserti iscritto; ti presenti, rispondi ad alcune domande più specifiche sulla mansione offerta e confermi la disponibilità per un colloquio in azienda  il giorno successivo. La stessa sera decidi di fare una mega rissa con tanto di denuncia e articolo sul giornale. Al colloquio ci vai lo stesso certo, ma con contusioni su tutto il corpo e un occhio nero.
Pensi che ti offriranno il lavoro? E soprattutto pensi che richiameranno la mia Agenzia la prossima volta? Dopo aver perso la tua di faccia,  ho perso anche la mia. Cretino.

domenica 6 ottobre 2013

Aiutati che Dio ti aiuta


A te che accomodato sulle sedie della  filiale affermi di non essere in grado di compilare  la scheda di raccolta dati e sei italiano di nascita.
Amico mio, nella prima facciata ti viene chiesto nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, tipo di patente e stato occupazionale. Se non riesci  ad inserire almeno questi dati, dubito fortemente che potrò mandarti a lavorare; e se invece il vero motivo è che non hai voglia di "perdere tempo" per farlo ti rispondo che non ho né voglia né tempo di farlo nemmeno io. E puoi prendere la porta.
 Aiutati che Dio ti aiuta.

martedì 1 ottobre 2013

Non sono tua sorella


A te che entri in filiale  e ti prendi un po’ troppa confidenza … Ridi, scherzi, spari qualche parolaccia e mi tratti come se fossi tua sorella raccontando aneddoti di cui non andare molto fieri su seratone, incidenti in auto, ritiro di patenti, litigate, brutti rapporti con i colleghi …

Va bene l’informalità e la simpatia ma ricordati che io rappresento il tuo potenziale datore di lavoro e ti osservo da quando suoni il campanello a quando chiudi la porta per andartene. Stai attento a quello che dici; te lo ripeto, non sono tua sorella! In certe condizioni non ti assumerebbe nemmeno lei!