A te che ti presenti dicendo “ Ciao , sono Andrea Pinco
Pallo” con un sorrisino che lascia intendere altro anche se questo altro al
momento mi sfugge.
“Buongiorno, accomodati pure”, rispondo come normalmente
faccio. Inizio iscrizione e colloquio da prassi e noto che dopo due o tre
domande sei abbastanza stizzito e il tuo atteggiamento sta diventando
arrogante.
Continui a rispondermi finchè sbotti dicendo: “Ma insomma non hai
capito che sono figlio di Pinco Pallo, quel Pinco Pallo?” .
Io: “Pinco Pallo chi?”
Ti alzi di scatto ed esci dalla filiale. Apro google e
digito il tuo cognome. Non compare nulla se non un articoletto di un politico
decaduto da qualche anno, non più in servizio comunque.
A
mico mio, essere “figlio di” a volte effettivamente può essere vantaggioso. Assicurati però che l’idea che hai del tuo papà corrisponda a quella condivisa dall'immaginario collettivo e verifica che questo tipo di referenza sia effettivamente spendibile.
mico mio, essere “figlio di” a volte effettivamente può essere vantaggioso. Assicurati però che l’idea che hai del tuo papà corrisponda a quella condivisa dall'immaginario collettivo e verifica che questo tipo di referenza sia effettivamente spendibile.
Per quanto mi riguarda “figlio di ….” ha
un altro significato, soprattutto se non vali nulla.
Nessun commento:
Posta un commento