A te che mi conosci e che sai già di cosa sto parlando. A te che invece non hai avuto l'occasione di leggere le mie parole quando nel 2012 questa pubblicazione ha visto la luce.
In principio fu un libro, il mio primo libro, dove presa dall'isterismo della ricerca del lavoro mi sono messa ad analizzare ogni singlo passaggio fatto fino a quel momento di incredibile insuccesso. Ero di nuovo disoccupata. E allora via con una lunga lista di nomi, visi appuntamenti, delusioni e piccoli successi. Fino a quando nella mia vita si è presentata una compagna inaspettata che mi ha completamente stravolto la visione delle cose.
"E adesso trovati un lavoro!" rinasce il 29.02.2020, complice Giovane Holden Edizioni che per la terza volta sceglie di accompagnarmi nel mio lungo viaggio nella scrittura.
“Cercare un lavoro è un lavoro. Cercare il primo lavoro, spesso, è una
tragedia. Professionisti o pseudo tali accolgono spauriti e innocenti
candidati, inesperti nella gestione di un colloquio e privi di conoscenze su
ruoli, titoli e normativa del lavoro, senza mostrare alcuna empatia.
Sopravvissuti a scuole superiori, università e corsi di specializzazione, si
preparano al salto nel mondo del lavoro alla ricerca di uno stipendio decente e
possibilmente di un contratto stabile. Ma è davvero questo che li porterà alla
felicità? Ha senso combattere così tanto per un contratto a tempo
indeterminato? Perché alla fine, quando meno te lo aspetti, e soprattutto
quando credi di avercela fatta, realizzi che tutto è cambiato e,
inconsapevolmente, sei proprio tu la causa di quel cambiamento. Non c'è nemmeno
il tempo di festeggiare perché inizia una nuova battaglia. Paola Montanari
racconta, con una verve ironica e dissacrante, la sua esperienza di giovane
laureata alla ricerca di un lavoro, preferibilmente compatibile con il suo
piano di studi. Sarebbe però semplicistico etichettare "E adesso trovati
un lavoro!" come un pamphlet di (dis)avventure capitate a una ragazza che
come tante affronta il mondo del lavoro sperando in qualcosa di sempre più
bello, vivendo momenti di grande allegria alternati a momenti di profonda
tristezza. È anche la testimonianza di una giovane donna che non si arrende, né
di fronte al precario mercato del lavoro né soprattutto di fronte a una
malattia invalidante quale può risultare la miastenia grave”
Buona (ri) lettura.
PAOLA
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