martedì 28 gennaio 2014

Manda solo l’allegato




Non serve dire nulla, basta  leggere nemmeno così attentamente. E mi sono limitata ad evidenziare lettera per lettera… se avessi colorato ogni parola questa mail sarebbe diventata tutta giallo fosforescente.
Probabilmente per essere un bravo Chef forse non serve tutto quello che ho sottolineato nella tua mail…  Comunque, onde evitare figure impressionanti, perché non sai nemmeno scrivere correttamente Metre, Executive e HACCP - termini specifici della tua professione, la prossima volta invia semplicemente l’allegato. Perché complicarsi la vita? Magari dopo fai una telefonata, ma EVITA di scrivere la mail di presentazione se questo è il risultato.

domenica 26 gennaio 2014

Zattera in mezzo alla tempesta

A te che, come tanti altri tuoi simili, avete bisogno di aggrapparvi a qualcosa durante il breve colloquio di conoscenza che facciamo in filiale per formalizzare l’iscrizione.
Succede che, superata la compilazione della scheda mentre vi faccio qualche domanda, trovate un oggetto da tormentare probabilmente per scaricare la tensione creata forse dal disagio di dovervi confrontare con me, o forse dal fatto che mi state raccontando una marea di cazzate così grandi che siete voi i primi a vergognarvi di quello che state facendo.
Ho spostato le piantine grasse perché siete pronti a farvi bucare da dei mini cactus pur di toccare qualcosa. Ho eliminato i volantini perché li riducevate in coriandoli; ho tolto le penne perché tra chi le spezzava, chi le smontava e chi se le mangiava ne consumavamo più noi che un Comune intero. C’è chi ha provato a svitare la scrivania, chi ha staccato gli appoggia braccia delle sedie, chi ha provato a sfogliare il legno della scrivania con le unghie e chi prendeva a ginocchiate l’angolo del mobile. Mah…
Quelle che mi fanno più ridere sono le donne che abbracciano la borsetta. Cosa c’è lì dentro di così importante? Una lampada magica che reagisce al calore?  Rimangono per tutto il colloquio abbracciate alla borsa, che ormai come la mia ha assunto dimensioni giga enormi tanto che dentro ci puoi mettere un appartamento intero, come se fosse una zattera in mezzo alla tempesta. Non te la ruba nessuno la tua borsa bellezza, anche se la appoggi e respiri non succede nulla!  Anche senza quell’abbraccio riuscirai comunque a fare una bella figura con me, te lo garantisco. Se però sei destinata a fare una figura non particolarmente bella, ti avviso che non basterà una borsetta a salvarti.

mercoledì 22 gennaio 2014

Errore di battitura




Nelle filiali come la mia arrivano tramite mail in media 100 curriculum al giorno e questo numero aumenta in modo esponenziale appena pubblichiamo nuovi annunci sui siti dedicati alla ricerca del lavoro.
Ciò significa che ci mettiamo veramente poco a scansionare testo mail e allegato per capire se dare o meno una possibilità al mittente.  
Una cosa che mi fa veramente  incazzare è aprire un file word allegato e trovare degli errori di battitura evidenti e chiaramente sottolineati di rosso dal programma di videoscrittura.
 
Rileggilo sto Cv!!! Può scappare una lettera ma non una stupidata come  vavalutazione!  Tra l’altro nel contesto della descrizione del Diploma secondario… E daiiiiiii eh! Non è la lista della spesa che puoi scrivere di fretta e fare come ti pare, il curriculum è la tua carta d'identità per il potenziale nuovo datore di lavoro, dedicagli due minuti in più prima di spedirlo al mondo intero!  
 

lunedì 20 gennaio 2014

3 Cv

A te che entri in filiale con fare da precisino  e soprattutto molto convinto.  Sembri un tipo organizzato, con le idee chiare e sicuro di te. Fa piacere incontrare persone equilibrate ogni tanto, penso io.
Mi consegni la scheda di iscrizione insieme ai documenti, verifico che sia tutto corretto e ti chiedo gentilmente se hai una copia del curriculum da darmi. Mi guardi e rispondi: “ Quale preferisci?”.
Io: “ In  che senso?”
Tu “ Eh io ne ho tre: uno per cuoco, uno per cameriere, uno per addetto alla reception”.
Io: “ Ah si? Come mai ne hai fatti tre?”
Tu: “Perché ho esperienza in tutte e tre le mansioni e posso lavorare in questi tre ruoli”.
Io: “Ok, fammeli vedere tutti e tre allora, poi scelgo quale tenermi”, dico convinta di ritrovarmi in mano tre Cv uguali nel contenuto ma diversi nella parte in cui si chiarisce la posizione che si sta cercando.
Mi consegni tre Cv da una pagina l’uno con la sezione dati anagrafici identica, tre foto diverse con indosso la rispettiva divisa da cameriere – cuoco- addetto alla reception, e su ogni Cv le esperienze relative a quel ruolo. Bella l’idea della foto. Però c‘è un problema: scrivendo solo le esperienze avute in quella mansione, consegnando un Cv alla volta, nonostante i sei anni di lavoro continuo sembra che tu abbia lavorato poco e in modo frammentario. Hai praticamente cazzeggiato per tutto il resto del tempo.
Il Cv da cameriere dice che hai svolto quel ruolo per tre stagioni: 2006 – 2007 – 2010.
Il Cv da cuoco diche che hai svolto quel ruolo per due stagioni: 2005 – 2008.
Il Cv da addetto alla reception dice che hai svolto quel ruolo per una stagione: 2009.
Questo è un esempio di come una buona idea, quella di cercare lavoro in modo mirato seguendo tutte le mansioni che si possono ricoprire, diventa  una boiata assurda che azzera le possibilità di richiamo o per lo meno svaluta nettamente ciò che può essere considerato il punto forte della tua professionalità, l’essere pronto a tutto con buone competenze maturate nelle principali mansioni in ambito alberghiero – turistico.
Io ho potuto approfondire la cosa facendoti ulteriori domande e incrociando i tre Cv; ma tutti gli altri potenziali datori di lavoro che magari ricevono il tuo Cv via e mail? Forse è per questo che non hai più lavorato dopo il 2010, momento in cui hai elaborato questa strategia ahimè penalizzante. Non è stata una genialata ragazzo mio. Un Cv completo che si differenzia per foto e disponibilità verso un determinato ruolo potrebbe essere la soluzione alla tua disoccupazione, perché credo che tu sia competente nel tuo lavoro, semplicemente l’hai cercato nel modo sbagliato.

martedì 14 gennaio 2014

Numero di telefono


A te che ti iscrivi per la prima volta in filiale, compili la scheda in tutti i suoi campi, rispondi in modo pertinente alle mie domande e mi fai pure una buona impressione.

Dopo qualche settimana arriva il tuo momento: prendo la tua scheda, compongo il tuo numero e… mi risponde una nonnetta dall’altra parte d’Italia!

Scrivere il tuo numero di telefono corretto è così difficile? Adesso io dove ti cerco ???

Poi lamentati se non richiamo, mi raccomando...

domenica 12 gennaio 2014

A tuo agio

A te e a tutti quelli che hanno la fortuna o la sfortuna di saltare la collega in front office e passare direttamente a fare iscrizione e colloquio base con me. So che ti hanno detto “Si accomodi dalla Responsabile” ma io valgo tanto come la persona che ti ha indirizzato a me. Intervengo nell’attività di front office quando è particolarmente affollato o quando da un primo sguardo al curriculum la mia collega capisce che potresti essere il candidato che stiamo cercando  per le nostre aziende. Non sono certo una punizione divina, passi da me ma ti chiedo esattamente quello che ti avrebbero chiesto le altre ragazze, solo che lo faccio dalla mia scrivania, nella parte di back-office
Mentre ti indicano dove andare ti vedo sbiancare, te e tutti quelli che ogni giorno “varcano la soglia” del retro filiale dove nascondiamo i cadaveri dei candidati che non ci stavano simpatici. Pallida e intimorita ti siedi di fronte a me, ti sorrido e ti dico di metterti comoda. In filiale ci sono 23 gradi perché il riscaldamento è centralizzato e non posso abbassarlo, tu indossi un pellicciotto caldo, cuffia, sciarpa e guanti. Secondo me stai già boccheggiando ma non devo certo essere io a dirti di toglierti almeno cuffia e guanti, mi auguro che tu ci possa arrivare da sola.
Iniziamo a chiacchierare, il tuo cv è particolarmente interessante ed effettivamente potresti essere perfetta per una posizione in quel momento aperta per cui passo direttamente alla fase di approfondimento, per capire se tu fai per noi e  se noi facciamo per te. E’ passata più o meno mezz’ora e non ti sei tolta nulla di dosso… hai le guance paonazze e la tua frangetta si è incollata alla fronte per il sudore.
Chiesto tutto quello che mi serviva ti congedo, immaginando che sotto a quel pellicciotto tu abbia raggiunto all’incirca 45  gradi. La mia immaginazione non va tanto lontano dalla realtà: dalla vetrina ti vedo. Appena fuori dalla filiale,  temperatura esterna 2 gradi, ti levi tutto, pellicciotto compreso, e bevi un’intera bottiglietta d’acqua che tenevi in borsetta.
A parte che facendo così ti becchi l’influenza, mi piacerebbe capire perché cavolo non ti sei tolta almeno cuffia e guanti  durante il colloquio. Mettersi a proprio agio è essenziale in queste situazioni! Se ti levi la giacca non mi offendo, tranquilla. Rimango però perplessa quando vedo che soffrite come pazzi pur di evitare chissà che situazione imbarazzante nel togliervi la giacca. Probabilmente ti richiamo ma prima di mandarti a colloquio in azienda devo ricordarmi di consigliarti un abbigliamento leggero…altrimenti schiatti!

lunedì 6 gennaio 2014

La befana

La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, con le toppe alla sottana, Viva Viva la Befana!
E’ il 7 gennaio e dopo la pausa di un solo giorno per festeggiare l’amata befana che a me non ha mai portato nulla, torno al lavoro. Comunque l’Epifania tutte le feste porta via per cui non sono proprio di buon umore e la mia cera non è delle migliori perché ieri sera ho tirato le 3 giocando a briscola.
Sprizzi invece gioia e simpatia  tu che suoni il campanello fuori orario ed entri fischiettando. Ti ho aperto perché come già detto ad inizio anno sono più buona, tu però entrando fischiettando mi susciti un’infinita irritazione… Perché cazzo entri in un ufficio fischiettando?
Appena vedi la mia espressione la smetti e diventi improvvisamente serio. Ci guardiamo in silenzio per dieci lunghissimi secondi, poi ti rianimi e dici: “ Ma la befana non passava ieri ?”…!?!?!  Non vedevi l’ora di lanciarla questa battutaccia vero? In dieci secondi sei riuscito a mettere in fila 6 parole che sarebbe stato meglio non pronunciare. Tiro fuori la scopa delle donne delle pulizie e ridendo ti sbatto fuori dall’ufficio. Tiè!

mercoledì 1 gennaio 2014

4 Gennaio


Finiti i bagordi delle festività di Natale e Capodanno rientro in filiale. Quest’anno il 31 dicembre è caduto di giovedì per cui venerdì, 1 gennaio, tutti a casa. Che gioia questi ponti in cui impiegando zero ferie riesci a fare tre giorni di riposo.  Ricapitolando ho chiuso la filiale alle 13.00 di giovedì e riapro le porte lunedì mattina.

Spalanco le finestre per cambiare aria, metto su la nostra Alicia e dò un goccio d’acqua alle  piantine. Finestre chiuse accendo il riscaldamento e, mentre aspetto con il caffè pronto che arrivino le mie colleghe mi avvicino alla scrivania per accendere il computer e iniziare a capire come organizzare la giornata.

Durante le festività la filiale in realtà si svuota perché le aziende chiudono, le persone seppur disoccupate per fortuna riescono comunque a festeggiare e noi a rotazione ne approfittiamo per stare in ferie. Solitamente dedico questo periodo di calma piatta al riordino e alla predisposizione dell’archivio per l’anno nuovo, butto via vecchie scartoffie e sistemo quanto rimasto indietro. Il telefono magicamente tace, dal 15 dicembre al 7 gennaio chiama solo mia sorella per sapere come cuocere il cotechino e cose così.

Mi siedo nella mia postazione, abbasso lo sguardo per accendere il pc e mi accorgo che la lucetta della segreteria lampeggia e contemporaneamente sullo schermo compare la scritta: 35 messaggi. What??? Nella mia testa inizio a costruire scenari impensabili in cui uno dei miei lavoratori è rimasto imprigionato sono ad una valanga di neve, il nostro numero era l’ultimo nell’elenco delle chiamate e con l’unico dito movibile cercava aiuto; una delle aziende clienti ha preso fuoco, è morto chissà Dio chi e noi abbiamo 24 ore per lasciare l’ufficio perché ci hanno piazzato una bomba con tanto di countdown. Quasi quasi non trovo il coraggio di cliccare “ascolta”.

Schiaccio quel benedetto pulsante e mi accorgo che il numero che ha chiamato è solo uno, un unico numero che dall’01 gennaio alle 5.40 di mattina alle 23.30 del 03 gennaio ha continuato a telefonare lasciando questo messaggio: “ Ciao, sono Salvatore di Napoli. Ho visto l’annuncio, continuo a telefonarvi ma secondo me avete messo il numero sbagliato perché non rispondete. Chiamatemi”.

Sono i primi giorni dell’anno per cui non mi va di partire cattivissima rovinandomi l’umore senza nemmeno aver salutato le mie colleghe. E mi viene anche da ridere perché la teoria del numero sbagliato è fenomenale considerato che Salvatore ha telefonato durante le festività di calendario. E fossero anche stati giorni di apertura alle 5.40 di mattina chi vuoi che risponda!

Arrivano le  colleghe,  beviamo il nostro caffè fra i racconti dei festeggiamenti vari e facciamo  una scommessa: scommettiamo che oggi, giorno di apertura, Salvatore non chiama più?

E infatti Salvatore che telefonava giusto da dietro l’angolo non ha più richiamato.  E nemmeno io.