domenica 26 gennaio 2014

Zattera in mezzo alla tempesta

A te che, come tanti altri tuoi simili, avete bisogno di aggrapparvi a qualcosa durante il breve colloquio di conoscenza che facciamo in filiale per formalizzare l’iscrizione.
Succede che, superata la compilazione della scheda mentre vi faccio qualche domanda, trovate un oggetto da tormentare probabilmente per scaricare la tensione creata forse dal disagio di dovervi confrontare con me, o forse dal fatto che mi state raccontando una marea di cazzate così grandi che siete voi i primi a vergognarvi di quello che state facendo.
Ho spostato le piantine grasse perché siete pronti a farvi bucare da dei mini cactus pur di toccare qualcosa. Ho eliminato i volantini perché li riducevate in coriandoli; ho tolto le penne perché tra chi le spezzava, chi le smontava e chi se le mangiava ne consumavamo più noi che un Comune intero. C’è chi ha provato a svitare la scrivania, chi ha staccato gli appoggia braccia delle sedie, chi ha provato a sfogliare il legno della scrivania con le unghie e chi prendeva a ginocchiate l’angolo del mobile. Mah…
Quelle che mi fanno più ridere sono le donne che abbracciano la borsetta. Cosa c’è lì dentro di così importante? Una lampada magica che reagisce al calore?  Rimangono per tutto il colloquio abbracciate alla borsa, che ormai come la mia ha assunto dimensioni giga enormi tanto che dentro ci puoi mettere un appartamento intero, come se fosse una zattera in mezzo alla tempesta. Non te la ruba nessuno la tua borsa bellezza, anche se la appoggi e respiri non succede nulla!  Anche senza quell’abbraccio riuscirai comunque a fare una bella figura con me, te lo garantisco. Se però sei destinata a fare una figura non particolarmente bella, ti avviso che non basterà una borsetta a salvarti.

1 commento:

  1. Che ridere , anch'io mi chiedo sempre se ho la faccia da rapinatrice ...:)
    Una collega

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