mercoledì 1 gennaio 2014

4 Gennaio


Finiti i bagordi delle festività di Natale e Capodanno rientro in filiale. Quest’anno il 31 dicembre è caduto di giovedì per cui venerdì, 1 gennaio, tutti a casa. Che gioia questi ponti in cui impiegando zero ferie riesci a fare tre giorni di riposo.  Ricapitolando ho chiuso la filiale alle 13.00 di giovedì e riapro le porte lunedì mattina.

Spalanco le finestre per cambiare aria, metto su la nostra Alicia e dò un goccio d’acqua alle  piantine. Finestre chiuse accendo il riscaldamento e, mentre aspetto con il caffè pronto che arrivino le mie colleghe mi avvicino alla scrivania per accendere il computer e iniziare a capire come organizzare la giornata.

Durante le festività la filiale in realtà si svuota perché le aziende chiudono, le persone seppur disoccupate per fortuna riescono comunque a festeggiare e noi a rotazione ne approfittiamo per stare in ferie. Solitamente dedico questo periodo di calma piatta al riordino e alla predisposizione dell’archivio per l’anno nuovo, butto via vecchie scartoffie e sistemo quanto rimasto indietro. Il telefono magicamente tace, dal 15 dicembre al 7 gennaio chiama solo mia sorella per sapere come cuocere il cotechino e cose così.

Mi siedo nella mia postazione, abbasso lo sguardo per accendere il pc e mi accorgo che la lucetta della segreteria lampeggia e contemporaneamente sullo schermo compare la scritta: 35 messaggi. What??? Nella mia testa inizio a costruire scenari impensabili in cui uno dei miei lavoratori è rimasto imprigionato sono ad una valanga di neve, il nostro numero era l’ultimo nell’elenco delle chiamate e con l’unico dito movibile cercava aiuto; una delle aziende clienti ha preso fuoco, è morto chissà Dio chi e noi abbiamo 24 ore per lasciare l’ufficio perché ci hanno piazzato una bomba con tanto di countdown. Quasi quasi non trovo il coraggio di cliccare “ascolta”.

Schiaccio quel benedetto pulsante e mi accorgo che il numero che ha chiamato è solo uno, un unico numero che dall’01 gennaio alle 5.40 di mattina alle 23.30 del 03 gennaio ha continuato a telefonare lasciando questo messaggio: “ Ciao, sono Salvatore di Napoli. Ho visto l’annuncio, continuo a telefonarvi ma secondo me avete messo il numero sbagliato perché non rispondete. Chiamatemi”.

Sono i primi giorni dell’anno per cui non mi va di partire cattivissima rovinandomi l’umore senza nemmeno aver salutato le mie colleghe. E mi viene anche da ridere perché la teoria del numero sbagliato è fenomenale considerato che Salvatore ha telefonato durante le festività di calendario. E fossero anche stati giorni di apertura alle 5.40 di mattina chi vuoi che risponda!

Arrivano le  colleghe,  beviamo il nostro caffè fra i racconti dei festeggiamenti vari e facciamo  una scommessa: scommettiamo che oggi, giorno di apertura, Salvatore non chiama più?

E infatti Salvatore che telefonava giusto da dietro l’angolo non ha più richiamato.  E nemmeno io.  

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