A te che entri
sorridente, con un visetto così dolce da farmi venire subito il
buonumore. Sei piccolina di statura, corporatura minuta, niente trucco, capelli
a caschetto ordinati e abbigliamento basic ma curato. Iniziamo la nostra
chiacchierata seguendo la traccia del Cv che mi hai consegnato; brevi
esperienze da lavoratrice studente a parte, come esperienza di lavoro a tuo
dire molto importante e formativa parli del tuo stage universitario.
Hai passato nove mesi in un’azienda del posto, una
multinazionale, fianco a fianco con la Responsabile HR – Human Resources,
supportandola nell’attività di gestione del personale. Quando ti chiedo di
descrivermi meglio l’attività quotidiana rispondi prontamente elencandomi passo
per passo come si svolgevano le tue giornate. C’era qualcosa nel tuo sguardo
però che mi lasciava perplessa, come se stessi raccontando una favola, un
episodio vissuto da qualcun’altro. Eri fredda e distaccata, troppo per i miei
gusti.
Caso vuole che io conosca bene quella Responsabile HR e
proprio quel pomeriggio abbia un appuntamento con lei per discutere di una
selezione in corso. Vengo accolta splendidamente, come sempre, e parliamo di
lavoro. Prima di andarmene accenno un “E’ passata ad iscriversi Giada” e appena pronunciato il tuo nome l’intero
staff dell’ufficio sbianca. Scopro che in nove mesi hai fatto questo:
cancellato l’intera banca dati relativa ai candidati, mandato in tilt il
sistema di archiviazione pratiche di assunzione, fissato appuntamenti in date
sbagliate, rilasciato il numero personale di cellulare della Responsabile a
cani e porci, messo zizzania fra tutti i colleghi, sei uscita con ben 4
dipendenti dell’azienda contemporaneamente e sei riuscita a litigare anche con
la donna delle pulizie perché non ti piaceva come sistemava la tua scrivania.
Ah però, un'esperienza formativa insomma … ho il leggero presentimento che non ti richiamerò.
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