A te, tipologia particolare di uomo italiano con camicia
aperta , croce d’oro sul petto coperto da una schifosissima peluria in bella
vista e leggero odore di alcol addosso. Sei un galletto, proprio come quelli
che agganciavano le tedesche sulla Riviera Romagnola 30 anni fa. E così sei restato
non solo nell’ aspetto, anche nell’ atteggiamento.
Un giorno di sole passi in filiale per farmi alcune domande
sul funzionamento della nostra attività, con quel fare spiritoso che dopo
qualche minuto mi irrita assai. Tra le righe mi fai capire che da due mesi hai
l’amante, una ragazza straniera giovane che ti è venuta a cercare dopo un tuo
viaggio perché incinta – tralasciamo i dettagli del viaggio – e adesso ti tocca
mantenerla di nascosto da tua moglie e dai tuoi tre figli. Hai capito che ti
costa troppo e quindi hai pensato di mandarla a lavorare così si arrangia…
Dopo un’ora ti presenti con lei, poverina, ha 19 anni ed è
bellissima. Non parla italiano, nemmeno una parola – per questo ho qualche
dubbio sulla storia del viaggio – e ha una panciottina appena appena visibile. Ti
spiego che se non parla un po’ la nostra lingua non posso mandarla a lavorare da nessuna parte, soprattutto se aspetta
un bimbo, per una questione di sicurezza. Ti arrabbi, dicendomi che non è giusto e soprattutto augurandomi che
la mia filiale chiuda.
Amico ascoltami bene: io non sono pagata per riparare i
danni che tu hai fatto durante una gita con gli amici. Sono io ad augurarti che tua moglie ti
butti fuori di casa per dare un tetto a quella povera ragazza.
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