domenica 16 febbraio 2014

L’amante

A te, tipologia particolare di uomo italiano con camicia aperta , croce d’oro sul petto coperto da una schifosissima peluria in bella vista e leggero odore di alcol addosso. Sei un galletto, proprio come quelli che agganciavano le tedesche sulla Riviera Romagnola 30 anni fa. E così sei restato non solo nell’ aspetto, anche nell’ atteggiamento.  

Un giorno di sole passi in filiale per farmi alcune domande sul funzionamento della nostra attività, con quel fare spiritoso che dopo qualche minuto mi irrita assai. Tra le righe mi fai capire che da due mesi hai l’amante, una ragazza straniera giovane che ti è venuta a cercare dopo un tuo viaggio perché incinta – tralasciamo i dettagli del viaggio – e adesso ti tocca mantenerla di nascosto da tua moglie e dai tuoi tre figli. Hai  capito che ti costa troppo e quindi hai pensato di mandarla a lavorare così si arrangia…

Dopo un’ora ti presenti con lei, poverina, ha 19 anni ed è bellissima. Non parla italiano, nemmeno una parola – per questo ho qualche dubbio sulla storia del viaggio – e ha una panciottina appena appena visibile. Ti spiego che se non parla  un po’ la nostra lingua non posso mandarla a lavorare da nessuna parte, soprattutto se aspetta un bimbo, per una questione di sicurezzaTi arrabbi, dicendomi che non è giusto e soprattutto augurandomi che la mia filiale chiuda.

Amico ascoltami bene: io non sono pagata per riparare i danni che tu hai fatto durante una gita con gli amici. Sono io ad augurarti che tua moglie ti butti fuori di casa per dare un tetto a quella povera ragazza. 

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